Cosa Grigia by Giacomo Di Girolamo

Cosa Grigia by Giacomo Di Girolamo

autore:Giacomo Di Girolamo [Giacomo, Di Girolamo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788865762424
editore: il Saggiatore
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


A disposizione

A disposizione, dunque. Quante volte l’ho sentita questa espressione. Frequentando la fauna politica del Sud, ho capito che alcune espressioni valgono solo in quel mondo. Quando si parla di un politico, la prima domanda che si fa è: chi lo porta? Chi c’è dietro? Chi è il suo mandante? Per conto di chi agisce? La politica non è accessibile a tutti, ma solo ai figli dei politici, a quelli che hanno i soldi, o ai protetti. Ecco, i «portati».

«Soccu c’è ppi mmia?» è la domanda che ognuno fa a chi gli chiede il voto. Cosa c’è per me? Tutto. Si può avere di tutto. Ho visto gente vendersi per avere un cucciolo di razza (sarebbe bastato andare al canile comunale, ci sono decine di cani abbandonati con un pedigree infinito) o per una forma di formaggio, una visita dal dentista. Oggi il controllo del voto avviene nella maniera più semplice: con il telefonino. Si fotografa il voto in cabina e lo si mostra. Nel 2008 il ministro dell’Interno Giuliano Amato ha introdotto il divieto per gli elettori di entrare nella cabina con il cellulare, ma in realtà nessuno lo fa rispettare. Io, ogni volta che voto, fotografo per ricordo la scheda, e mi meraviglio di quanto sia stupidamente facile farlo.

E, infine, essere a disposizione è quello che si chiede a un politico, il giorno dopo. Quando è stato eletto, è diventato sindaco o deputato. Ha grattato il suo Win for Life, ora festeggia, offre la classica bicchierata, poi si mette all’opera. A disposizione, appunto. Sentinella pronta ad agire qualora arrivi una richiesta, qualunque richiesta.

Come Francesco Campanella. Bancario, enfant prodige della politica palermitana, presidente del Consiglio comunale di Villabate, legatissimo a Clemente Mastella e a Totò Cuffaro come al boss Bernardo Provenzano, del quale seguì la trasferta sotto falsa identità in Francia per curare la prostata (uno di quelli che noi siciliani chiamiamo «viaggi della speranza», pagato interamente dalla Regione Siciliana). È lui che rappresenta l’anello di congiunzione tra il prima e il dopo. Viene arrestato nel 2006. È stato uno dei primi a «fare» l’antimafia, a Villabate, a parlare di protocolli di legalità, a organizzare marce, manifestazioni. Aveva anche istituito un osservatorio antimafia e un premio – la cittadinanza onoraria di Villabate – per il Capitano Ultimo, quello diventato celebre per aver arrestato nel 1993 Totò Riina. E a ritirare quel premio, per fare impazzire le ragazzine, addolcire lo sguardo delle mamme, dare un senso a questa antimafia che diventa spettacolo (come la politica d’altronde) aveva invitato Raoul Bova, l’attore che nella fiction aveva impersonato proprio Ultimo.

Cosa Grigia ne ha centinaia di golem a sua disposizione sparsi per il Sud Italia. Politici che non sono mafiosi perché non hanno fatto alcuna promessa e se glielo chiedete vi diranno che Cosa Nostra non sanno neanche dove sta di casa. Sono i volenterosi, silenziosi, complici di Cosa Grigia. Fanno quello che c’è da fare, quando serve, difesi dalla coltre dell’evanescenza. Dal dire o non dire. Si può fare tutto e subito dopo si può negare ogni cosa.



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